Le tematiche dell’impegno sociale e politico dei cattolici evaporano sempre di più in qualcosa di indistinto e generico. I concetti e i temi perdono di densità e profondità e si appiattiscono sul sentire piuttosto superficiale delle ideologie odierne. E’ questo il caso, tra gli altri, della visione del “bene comune”. La orizzontalizzazione dei temi della Dottrina sociale della Chiesa, a seguito della “svolta antropologica”, è sotto gli occhi di tutti. La cosa riguarda lo stesso corpus dottrinale della Dottrina sociale della Chiesa che oggi si tende a saltare, sulla spinta di un pastoralismo teso a praticare una solidarietà senza dottrina.
Uno dei motivi di queste tendenze odierne è il “pluralismo filosofico”, ossia l’indifferenza allo strumento filosofico adoperato. Sappiamo però che non tutte le filosofie sono consone alla dottrina della fede. Del resto, quando Leone XIII pubblicò le sue encicliche sociali, tra cui la Rerum novarum, non ne affidò l’interpretazione al pluralismo filosofico, ma a San Tommaso d’Aquino con l’enciclica Aeterni Patris (1879). Né si affida al pluralismo filosofico la Fides et ratio (1998) di Giovanni Paolo II, che fa invece esplicito riferimento alla filosofia dell’essere.
A partire da questo quadro viene organizzata la Giornata di Studio di Montefiascone del 7 novembre prossimo, organizzata dall’Osservatorio Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, dalla Società Internazionale San Tommaso d’Aquino – FVG e dall’Istituto del Verbo Incarnato (IVE).
Dettagli sulle modalità di iscrizione e sul programma degli interventi sono disponibili al seguente link